INSIEME SULLA STRADA DEL TAMARO

Di Cristina Vonzun




Prosegue la preparazione per l'incontro del 12 e 13 settembre prossimo, che radunerà intorno alla Madonna del Tamaro i vescovi e i giovani provenienti da tutte le regioni della Svizzera.

Piano piano si sta entrando nello spirito dell'incontro, sia attraverso la partecipazione attiva dei giovani ticinesi ai diversi servizi proposti sia grazie al contributo spirituale della preghiera. Proprio l'impegno nella preghiera sta coinvolgendo non solo giovani ma anche adulti e alcune comunità monastiche della nostra diocesi, che hanno assunto esplicitamente questo impegno.

Proseguono anche gli incontri e gli inviti diretti che i giovani ticinesi rivolgono ai loro coetanei in varie regioni svizzere. La cronaca di inizio giugno racconta di una di queste visite, all'abbazia di Disentis, dove si è svolta una veglia notturna di preghiera con diverse centinaia di giovani della diocesi di Coira. Alcuni amici della nostra pastorale giovanile sono andati a questo appuntamento portando il saluto del nostro Vescovo e l'invito al Tamaro. La proposta è stata accolta con il consueto entusiasmo già riscontrato in altri incontri sia nella Svizzera di lingua tedesca che francese.

Oltre a questi appuntamenti di annuncio, con la pastorale giovanile abbiamo proposto il gesto di una veglia di preghiera guidata dal Vescovo Giuseppe, affidando al Signore il cammino di questi mesi. Anche qui un centinaio di partecipanti, giovani e adulti che hanno aderito al nostro invito e hanno deciso di dedicare durante l'estate, un po' del loro tempo gratuitamente per il Signore e per i fratelli.

Intanto il programma, grazie all'impegno di tanti amici, prende pian piano forma. Due collaboratori della pastorale giovanile, Massimo e Francesca, sono andati a Ventone, nella Casa della Comunità delle Beatitudini, che il 12 e 13 settembre sarà coinvolta con i suoi canti e le sue danze in una parte dell'animazione degli incontri. Nella città vallesana è arrivato anche l'ospite della serata del 12 settembre, un uomo alto e robusto, con scritto nel corpo un evidente passato di sportivo e sul volto un presente di contemplativo, radioso di gioia intima, aperto di comunione che gli deriva da notti di adorazione accanto al Santissimo Sacramento, più che dalla gioviale cordialità che non gli manca. E' Nicolas Buttet, uno svizzero la cui vita, nonostante abbia solo 37 anni, meriterebbe già la penna di un biografo, per l'intensità e la varietà di esperienze. Oggi è un laico consacrato, che come dice lui stesso, "ha consacrato la sua vita a Gesù che per primo ha dato la sua vita per noi". Massimo e Francesca, incaricati dalla Commissione di Pastorale Giovanile, lo hanno incontrato per organizzare la serata. Insieme a loro c'era anche Dante Balbo di Caritas Insieme, andato ad intervistarlo per presentarlo al pubblico ticinese. Dalla sua intervista, andata in onda su Tele Campione e ripresa dal Giornale del Popolo, vi proponiamo qualche frammento che possa introdurvi alla conoscenza di Nicolas e del suo cammino di fede. A settembre avremo modo di ascoltare la sua testimonianza direttamente.


DALL'IMPEGNO POLITICO ALLA POLITICA DELL'IMPEGNO: QUANDO LO SPIRITO CAMBIA IL CUORE

Nicolas ha vissuto molti anni in Vallese, poi ha studiato a Friburgo, ha lavorato a Berna e poi anche a Roma, ad un certo punto la svolta.

D: Poi sei andato in un eremo?
R:
Sì, sono andato in un eremo. Dapprima ho studiato diritto, poi ho fatto pratica come avvocato e notaio e sono stato impegnato molto in politica. Poi ho fatto il mio incontro con Gesù Cristo e a questo punto c'è stato un cambiamento, prima nel cuore, poi nella vita. Questo cambiamento mi ha condotto all'eremo.

D: Si è trattato di una fuga?
R:
No, era veramente una scelta e una sequela di Gesù Cristo. Se uno vuol andare in un eremo per fuggire, non vi può stare più di una settimana, perché nella solitudine è difficile sopportare se stessi e nell'eremo bisogna sopportarsi. Non è una missione facile senza Gesù Cristo.

D: Quindi il 12 settembre tu verrai a proporre ai giovani la vita monastica?
R:
No, vorrei proporre ai giovani la bellezza della vita con Gesù Cristo. C'è oggi nei giovani un problema di ricerca del senso della vita e Gesù Cristo è veramente il cammino, la vita, la gioia. Senza di Lui penso che non si possa realmente vivere totalmente. Gesù Cristo non vuole tutti i giovani nei monasteri, ma li vuole nella gioia di essere figli di Dio, dappertutto nel mondo. Quindi voglio proporre solo questa gioia vera dell'incontro con Gesù e poi lasciare che lo Spirito Santo agisca nei cuori.

D: Cosa può cambiare la vita di un giovane?
R:
Penso che sia veramente l'incontro con Gesù Cristo. Quando parlo di incontro, è una cosa difficile da capire per chi non lo ha fatto, perché ha solo delle idee in testa. Penso che il cammino più lungo che dobbiamo fare è quello dalla testa fino al cuore, perché è un cammino dalle idee su Dio, sulla Chiesa, sul mondo, ad un incontro con uno che non sentiamo con i nostri sensi esterni, ma con i sensi interni del cuore, dell'amore. Facciamo questa esperienza che Gesù Cristo c'è, è qui. Possiamo vivere anche nella pratica cristiana, ma senza aver fatto questo incontro con Gesù Cristo. E questo incontro che cambia la nostra vita e non esternamente. Non c'è neppure bisogno che uno che abbia fatto questo incontro diventi sacerdote o religioso. Quello che cambia è il nostro sguardo su tutto il mondo, sul lavoro, sulle relazioni umane ...

Nicolas è un personaggio che nell'oggi vive un continuo incontro con tanti giovani che vanno da lui per una parola di incoraggiamento, per pregare, per risolvere la loro vita. E Nicolas, un po' come Giovanni Battista con i primi discepoli, indica loro Cristo. Lo abbiamo invitato ad essere l'animatore della veglia del Tamaro perchè rappresenta con la sua scelta di vita di laico consacrato e il suo cammino di profonda spiritualità in uno stile comunitario, il ritratto di quel cristianesimo dal volto nuovo, che si presenta alle soglie del terzo millennio e di cui abbiamo avuto un'immagine eloquente all'incontro del Santo Padre con i nuovi movimenti ecclesiali. Questo cristianesimo che si incarna anche nelle esperienze delle Chiese locali, dove infatti Nicolas opera per mandato del suo Vescovo proprio vicino ai giovani, ha in sé il vento della novità nello stile di vita dei suoi testimoni e quello della continuità nella presenza e nel servizio accanto alle istituzioni ecclesiali. I giovani che lo incontreranno potranno sperimentare ancora una volta il volto del "testimone", cioè di colui che indica con le parole e con la vita, l'altro volto davanti al quale accade l'avvenimento decisivo: quello di Cristo. Le giornate del Tamaro e i loro protagonisti, il lavoro di questi mesi e l'impegno di tanti amici hanno come scopertine/copo quello di permettere attraverso un vivace e entusiasta incontro giovanile con tutte le componenti che lo caratterizzano, di passare a quel livello del cuore di cui ci ha parlato Nicolas, che è l'essenziale: il nostro toccare Cristo nel silenzio, nella preghiera, nel contatto con la natura e anche, perchè no, nella festa e nella gioia che non devono mai mancare nell'esperienza cristiana. Il Vescovo Giuseppe, proprio lo scorso anno, al Tamaro, rivolgendosi ai giovani per presentare Teresa di Lisieux, diceva: " Nella vita non conta l'importanza di quello che facciamo ma l'amore con cui sappiamo trasformare il nostro quotidiano. Solo in Cristo siamo liberi di amare scopertine/coprendo in lui la gioia di vivere che è la gioia di comunicarlo agli altri".

E per il Tamaro si cercano ancora volontari. Annunciatevi alla Pastorale giovanile! Per quanto riguarda l'organizzazione concreta delle giornate chiunque lo desideri fa ancora in tempo a dare il suo contributo. Per le iscrizioni i responsabili dei gruppi giovanili, i parroci, i referenti dei movimenti hanno ricevuto già le schede che sono da ritornare al nostro segretariato al più presto. Ricordiamo a tutti la necessità di iscrivere i gruppi giovanili alla veglia di sabato 12 settembre. Per ogni ulteriore informazione telefonare all'ufficio della Pastorale Giovanile, in via Nassa 64 a Lugano, tel. 922 0018.